il laboratorio delle arti biennale venezia, 2010
racconto

il laboratorio delle arti si connota come un'officina, uno spazio del divenire che ne rappresenta lo spazio del pensiero che si concretizza in materia. è l'inizio del percorso di crescita e di ampliamento sempre più cosciente e articolato degli spazi della biennale; non più un'istituzione chiusa in se stessa, ma un luogo di prestigio che diventa centro polifunzionale di attività. l'ingresso è previsto direttamente dalla calle del ridotto, storica calle di accesso alla sede istituzionale della biennale, ma un varco, un passaggio di luce e di sguardi, progettato da marionanni, collegherà direttamente questa bottega officina al piano terra di cà giustinian legando il laboratorio alla complessità dello spazio istituzionale che la sede della biennale ha destinato a mostre ed esposizioni permanenti. la porta di luce è un passaggio onirico ed emozionante, fortemente simbolico e iconografico; un foro che frantuma l'antica separazione rigida e precostituita tra i luoghi del fare e quelli del pensare.

nel laboratorio si crea arte, pensiero, progetto: ciò su cui la biennale si fonda. è impensabile trattare questi due luoghi come due mondi separati perché sono due anime dello stesso sentire: il viaggio in continua evoluzione di idee che si concretizzano in progetti. il varco si intaglia su una lastra specchiante retro illuminata: prima del passaggio ci si guarda, si prende coscienza di sé e si decide il percorso da intraprendere. nello specchio ci si riflette; lo specchio riflette la nostra immagine. la parola 'riflettere' ha un duplice significato: vuole anche dire impegnarsi a pensare. pensare, riflettere, significa ripiegarsi su se stessi, ritrovare la propria identità. in questa prospettiva chi varca quella porta diventa l'eroe del proprio racconto e il passaggio si costituisce come simbolo di quella divina immagine creatrice e redentrice che è celata entro tutti noi ed attende soltanto di essere riconosciuta e portata alla luce. è l'inizio di una nuova avventura, non solo in senso figurato. la biennale scende dallo scranno di mera istituzione e si trasforma in dinamico luogo di ospitalità progettuale e di vetrina di oggetti e di pensieri: design, musica, arti visive, cibo, letteratura, fotografia sono le matrici di questo nuovo spazio. il laboratorio nasce come un luogo in continua evoluzione, uno spazio di accoglienza e di offerta: si offre un ambiente aperto a giovani progettisti che si vogliono confrontare con le realtà dinamiche dell'eccellenza delle imprese del made in italy che tra queste mura terranno workshop e conferenze; ma si offrono anche oggetti pensati, studiati, progettati in biennale e per la biennale.una bottega artigianale dove scoprire tra gli oggetti selezionati e di memoria storica della biennale anche l'evoluzione del pensiero progettuale dell'istituzione e la sua tensione alla ricerca creativa. 180 mq rinnovati sotto la guida progettuale di marionanni per ottenere un luogo del fare e del pensare, un trait d'union tra le imprese, la cultura, i giovani progettisti. il laboratorio è stato ristrutturato in modo tale da far trasparire a partire dalla sua architettura i suoi intenti: pareti lasciate grezze lungo le quali prendono volume contenitori modulari in betulla, studiati per divenire una materioteca consultabile; un pavimento in cemento finito a mano con uno speciale olio che ne faccia percepire la trama e la granulometria dando un tono di colore naturale e diverso ad ogni piattaforma, proprio come la texture dei toni dei masegni veneziani, uno accanto all'altro diversi, ma legati; a terra canale in legno di larice che segnano i tratti tra una piattaforma di cemento e l'altra costituendosi come passaggio tecnico e flessibile degli impianti, ma anche come disegno modulare dello spazio; ampi tavoli da lavoro in multistrato di betulla impilabili e regolabili; una monumentale parete trattata a lavagna per diventare raccoglitore di idee e parete descrittiva dei progetti. il nuovo laboratorio si connota come uno spazio di progettazione e di pensiero, un luogo a disposizione per giovani progettisti, un ambiente che fa della biennale non solo un'istituzione, ma anche un luogo di ospitalità, di fermento, di creazione.

parole chiave
cà giustinian, venezia, laboratorio delle arti, laboratorio