o'dino tracce di design contemporaneo, 2009
racconto

marionanni progettista al
festival dei due mondi, spoleto
rocca albornoziana
o'dino tracce di design contemporaneo

con poesia di massimo zamboni e
musiche di antonio tuzza

tracce, segni luminosi di una passione, di un modo di vivere alla ricerca della luce giusta.

lavoro tra ombre, luci e riflessioni attorno a traccia, tavolo di meret oppenheim del 1939. nella quattrocentesca rocca albornoziana, fortezza situata alla sommità della città di spoleto, gli oggetti delle collezioni ultrarazionale e ultramobile del maestro dino gavina si fondono con altri linguaggi progettuali. è un percorso che va oltre la commemorazione e la celebrazione con l'intento di far vivere questi oggetti, di dare loro nuovi spazi e diverse connotazioni. questo è il progetto o'dino. la simon storica, legata al prodotto ma ispirata da arte, letteratura, musica, si proietta nel futuro attraverso il meccanismo tanto amato da gavina che ribadisce la sua capacità di rinnovarsi. il mio intervento è un dialogo di tracce: traccia è il tavolo progettato da meret oppenheim nel 1939 e tracce sono le mie ombre di luce. ho trattato la traccia come il segno luminoso di una passione, di un modo di vivere alla ricerca della luce giusta. ho lasciato che i tavoli si muovessero liberamente nello spazio per poterli percepire da più punti di vista, per far sì che l'ironia che ne ha caratterizzato la progettazione potesse scaturirsi in azione: i tavoli camminano sulle pareti, rompono le superfici specchianti...lasciano una traccia, appunto. l'oggetto di design non è più solo un complemento d'arredo, ma uno strumento di comunicazione e la luce diventa il mezzo per raccontarlo. la stanza della rocca dedicata all'intervento di marionanni diventa un habitat autonomo, un mondo onirico di luce e materia che trasforma l'apparente passività dell'oggetto 'traccia' in un racconto. in questa narrazione ho voluto confrontarmi con altri progettisti: il musicista antonio tuzza e lo scrittore massimo zamboni. le parole scaturiscono pensieri, si fondono in suoni costruiti con frammenti di pause, di riflessioni, di rumori quotidiani. il tutto diventa parte integrante del mio progetto di luce. la lampadina a immagini variabili è il sistema di illuminazione di cui si avvale marionanni per questo progetto: una luce narrante, fatta di immagini in movimento, di riflessi di luce, di ombre e di bagliori. una lampadina capace di integrarsi con lo spazio storico della rocca, di dialogare con gli oggetti del progetto o'dino, di trasformarsi in un quadro di cui anche le cornici sono tratti di luce. gli oggetti delle collezioni ultrarazionale e ultramobile hanno lasciato un segno nella storia, proprio come l'ombra segna il nostro passaggio. oggetti e ombra: ci seguono, ci superano, avanzano segnando la traccia del percorso da seguire.

mn evento organizzato da
delegazione adi umbria
associazione per il disegno industriale.

o'dino tracce di design contemporaneo
rocca albornoziana - spoleto
27 giugno- 27 luglio

via...ggiando...il camion della luce
i giardini del viale matteotti
27 giugno - 27 luglio

parole chiave
o'dino, spoleto, festival dei due mondi, meret oppenheim, tracce