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liv, 1969

liv lampadina a immagini variabili

liv: lampadina a immagini variabili; sistema di illuminazione che cambia le regole della lampadina di edison, perché è luce che si può spostare all'interno dello spazio e posizionare a proprio piacimento. prodotto progettato per interni ed esterni su corpi illuminanti m4, m44, m444 e m7. personalizzabile nei contenuti (dimensioni, colori, soggetti... ) attraverso un sofisticato sistema hardware e software. finiture personalizzabili.

da vendersi solo su progetto.

fin da bambino sono stato incantato dalla suggestione della luce proiettata, da quando mio nonno mi portava al cinema e, a spettacolo iniziato, mi addentravo tra le file di sedie sfiorandone i profili che da fotogramma a fotogramma cambiavano, mutavano come se fossero loro a muoversi sotto le mie dita.

il buio delle sale cinematografiche è stato il primo luogo in cui ho maturato la percezione del dinamismo della luce che mi può dare una lampadina.

mi incantavo a guardare le pareti che mutavano colore, si trasformavano, si muovevano e i lupini tra le mie mani che si coloravano, i volti delle persone al mio fianco che raccontavano con la luce le scene del film che si muoveva tra i loro lineamenti.

perdevo la cognizione del contenuto del film per osservare la luce che ne scaturiva, rapito come dinnanzi al fuoco di un camino; ma al cinema non si trattava di luce naturale, dietro a tutto quello c'era una lampadina e il mio interesse nei suoi confronti mi ha poi portato a capire come utilizzare concretamente quella sorgente di luce.

quella lampadina che con la sua grande intensità riesce a raccontare, passando attraverso la pellicola, il pensiero del regista-progettista è lo strumento che ci permette di vedere immagini, storie, racconti, ma anche di emozionarci, di comunicare: è il cuore delle sensazioni.

vi ricordate del dottor zivago?

tuttora ci ripenso e chiudendo gli occhi rivedo immagini di colori: il giallo dei campi di fiori, il bianco pieno della neve, il rosso del fuoco e il buio della notte.

dal dottor zivago ho capito che il film non mi interessava più solo per i suoi contenuti, ma soprattutto per la sua capacità di illuminare. nel tempo ho fatto del progetto di luce un mio film: ho creato la lampadina a immagini variabili.

la mia pagina bianca diventa superficie luminosa trasformandosi in tovaglie, quadri, divani di luce. usare la lampadina della macchina da proiezione per creare luce, non video, per dare vita a superfici a immagini variabili, pareti sfondate dal movimento della luce, tappeti luminosi sui quali camminare e distendersi per guardare meglio il soffitto... che non c'è più perchè la luce l'ha smaterializzato.

la lampadina di edison cade e si frantuma, il pavimento diventa tappeto di frammenti luminosi, vetri fatti di luce. la luce innesca un rapporto di dialogo con chi la vive.

la liv è una luce che ci appartiene e ci assomiglia, una luce che emoziona e comunica. sono l'osservazione del quotidiano e la sensibilità nel cogliere tutte le sfumature di luce che ci colpiscono e accompagnano, che fanno nascere lo studio sulla lampadina a immagini variabili. si tratta di un lavoro di ricerca e di sperimentazione per un nuovo modo di illuminare, con lo scopo di risolvere le necessità di un vivere domestico esigente ed attento alle possibilità di personalizzazione; questa ricerca è un lavoro sulla luce che ha portato alla creazione di un prodotto finito.

è interessante pensare come le parole proiettare e progettare nascano dalla stessa radice latina: projectare = pro (avanti) e jectare (gettare) con il significato di lanciare, sporgere in fuori, aggettare; il progetto mette avanti i pensieri per una buona realizzazione, la proiezione mette avanti le immagini, siano esse foto, colori, emozioni o luci. quindi sul confine sempre più labile tra arte e design la liv si muove seguendo il percorso dello studio sperimentale.

bisogna osservare e riconoscere la luce; le televisioni che illuminano i soffitti e le pareti di casa li colorano di toni che appaiono e scompaiono, danno sensazioni di luce e non di contenuto come se fossero un paralume che emette, però, una luce dinamica.

apparecchi che non vengono osservati tanto per le immagini quanto per la luce in movimento che generano nelle nostre stanze.

provate a girare le tv verso le pareti e non verso gli occhi per allenare lo sguardo ad accompagnare la mente alla fantasia.

è bello fare propria la luce, è bello fare proprio un luogo.

questo è lo spettacolo della liv.