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illuminare la luce, 2017

 

entro,
lascio il mio presente,
vengo nel tuo passato.
la luce mi accompagna,
mi segue.
la mia ombra mi precede,
mi guida verso il tuo lavoro.
si allunga
timorosa e riverente,
mentre il sole cala a ponente.
mi avvicino, ascolto il luogo
con gli occhi pieni di devozione.
tu, scultore, pittore, architetto,
poeta, genio inquieto,
grande ricercatore di bellezza,
tu, che vivevi per lavorare
e lavoravi
per il tuo piacere.
tu, che toglievi marmo al marmo
per liberarne la luce.
tu, creatore di giganti dalle linee
morbide e sensuali,
potenza custodita nella materia.
ti penso,
mentre al lume di sego
lavoravi tutta la notte
aspettando la luce dell’aurora
che filtrava dalla finestra a levante.
i colpi del mazzuolo
rimbombavano forti e lenti,
mentre studiavi le ombre
della barba che si attorcigliava
intorno al volto solenne
di chi ha incontrato
la luce assoluta.
tu che hai dato la luce
a chi ha illuminato gli uomini,
potrai essere illuminato?
la mia luce sia l’adunanza
delle tue forme scalpellate,
la convocazione
di tutte le veglie premiate.
luce naturale e luce artificiale
creino un dialogo,
si fondano in un principio spirituale
di luce divina
posata sulle morbide pieghe
e le sensuali insenature,
sapientemente dipinta.
i dettagli che hai lasciato
al segno della raspa
si nascondano alla leggerezza
della luce che esalta le parti
levigate sotto il peso del piombo.
noi andiamo verso il futuro.
mentre la bellezza resta,
eterno presente.